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DEGUSTAZIONI DI ESPERIENZE

Suggerimenti e suggestioni per astemi alla ricerca di esperienze gastronomiche, senza il prefisso “eno”. Un pezzo rivolto a chi per divertirsi può anche fare a meno di bere, alcool, si intende.

ti ci potrebbero volere 5′ minuti di lettura, ma non prenderla come una gara

Quante volte, amico astemi@, sei stato trascinato a visitare una cantina a tradimento? Quante volte hai sentito addosso gli occhi giudicanti dei tuoi commensali avvinacciati ed alticci? Quante volte li hai riportati pazientemente a casa, tu guidatore autodesignatoti?

Per tua fortuna il mondo della gastronomia è grande e variegato. Il vino è solo la punta dell’iceberg. L’enoturismo e la scoperta dei territori del vino sembrano ormai aver preso piede in maniera consolidata, e tu astemi@, sei stufo di farti le alzatacce il sabato mattina per seguire gli amici che si fingono esperti durante una visita o una degustazione in Cantina.

Osservando le cose da fuori, col passare del tempo, ti sei reso conto di come il vino per molti è diventato un hobby che maschera un vizio, che a sua volta cela una passione, ma che comunque richiede tempo ed investimenti.

Nel mentre ci si è resi conto delle potenzialità didattico-ricreative legate alle esperienze di visita a cantine e vigneti, molta gente è disposta a macinare chilometri e a pianificare vacanze per degustare qualche buon bicchiere in compagnia del produttore o negli anfratti delle cantine, per coltivare le proprie passioni insomma. La voglia di vivere un’esperienza cresce assieme alle potenzialità intrinseche di generare profittevoli ricadute, fidelizzare i clienti, al fine di generare un ricordo. Già. Ma per gli astemi? Bisognerebbe focalizzarsi ancora di più sull’aspetto culturale.

Anche loro potrebbero diventare ambasciatori perché no? Certamente, se la visita alla Cantina sarà ben orchestrata e se sarà dedicata loro la giusta attenzione. Gli astemi non degustando, quindi giudicheranno l’esperienza di visita meramente in base a come essa verrà condotta, potranno essere più obiettivi, neutrali. E se soddisfatti saranno i primi a raccomandare il tutto. Un po’ come se un vegano raccomandasse una macelleria, perché in fondo si è trovato bene.

Ma cari astemi, lasciatevi suggerire delle (valide?) alternative. Sulla base – del tutto opinabile – di esperienze fatte in prima persona dallo scrivente; esperienze che mai avrei pensato di considerare all’altezza. Da amante del vino e sommelier, sono sempre stato scettico verso il resto. Ma da persona curiosa, mi sono ritrovato ad assaggiare cedrate, limonate e granite, thè e fragole nei luoghi più disparati nei quali ho avuto occasione di conoscere e scoprire processi realizzativi.

È L’ORA DEL The’ /CAY
Se vi capita di muovervi per la Turchia non esitate a provare una delle fabbriche di the locali. Classico approccio da turismo di massa: Si ferma a tradimento il pulmino all’interno del quale stavamo viaggiando, e una volta scesi tutti, va in scena quello che sembrava essere un copione consolidato. Danze e costumi popolari, strumenti assurdi per dare il benvenuto alla comitiva. Dopodiché tutti a tavola, ed IKICAY a gogo. Ne abbiamo provate 3 tipologie diverse e ci è stato spiegato come viene raccolto. Punto vendita molto curato.

Un carrello pieno di Thè

DEGUSTAZIONE DI FRAGOLE
Cipro. La costa nord, quella che guarda negli occhi la Turchia, è ricca di piccoli paesini e coltivazioni. Uno di questi è” famoso” per le sue fragole. Si possono raccogliere personalmente nel campo quando è stagione; oppure si può acquistare uno dei barattoli colmi di fragole e consumarlo sotto una veranda che sovrasta il campo delle fragole appena colte. Esiste anche la versione stop and go dalla macchina, ma non vedo perché bisognerebbe avere fretta su un’isola: in fondo sono solo fragole.

Goditi le tue fragole

CAFFÈ
È piccolo, storico, buono. È nel centro di Rovereto e si chiama Bontadi. Non è un semplice caffè, ma offre anche un museo e la possibilità di fare laboratori. Potrebbe essere l’occasione buona per capire una volta per tutte la differenza tra miscela arabica e tostatura. Luogo autentico? Ovviamente sì.

CEDRATA
Siamo a Salò, sponda bresciana del lago di Garda, e già mi sembra di scrivere per Mela Verde o in programma che va in onda su Rete4 / Rai2 il sabato mattina. Nel centro storico emerge un’insegna gialla e verde: Tassoni. Il luogo assume un misto tra glamour e retrò, ed è entrato negli itinerari per chi passa sulle rive del lago. La cedrata è troppo dolce? Vale la pena anche solo perdersi all’interno del locale ed ammirare le grafiche vintage.

SPECK e FORMAGGI
Più ci si avvicina ai prodotti generati da lavorazione animale (o da allevamento), e più si capisce l’importanza di una filiera corta. È bello vedere la natura attorno a sé, sentirne gli odori, ricordarsi che un’esperienza dovrebbe coinvolgere tutti e 5 i sensi. Non esiste un luogo specifico per provare tutte queste cose. Esistono molte malghe / rifugi che possono racchiudere tutto ciò, si tratta solo di scovarle e voler interagire con chi questi luoghi li gestisce e li cura. Autenticato.

LA MIGLIOR LIMONATA AL MONDO
Tocca andare in Libano questa volta. Ma davvero potrebbe valerne la pena. Si chiama Hilmi’s e si trova nella cittadina di Batroun, mezz’oretta a nord da Beirut. All’interno di un edificio storico appena restaurato, offre uno spazio dedicato all’assaggio del nettare degli dèi. Conduzione familiare dal 1888, con tradizionale ricetta segretamente tramandata, ma che da anni ormai accoglie visitatori da tutto il mondo. Mai visitato un museo su come viene fatta la limonata? Bene. Questa potrebbe essere davvero un’esperienza unica. Souvenir disponibili.

Himli Lemonade
Limonata? Sottovalutata

MIELE
Forse non si dà abbastanza importanza alle api, fautrici di prodotti densi e mielosi, operose e silenziose, solo a volte nervose. Le api sono portabandiera della biodiversità, impollinatrici per antonomasia.
Ebbene basterà quindi visitare un apicoltore, per rendersi conto della magia e della chimica che vi è dietro la produzione del miele. Sono stato ad una cooking class (si parla di Experience, quindi va bene l’inglese) a base di miele. Ho avuto modo di assaggiare formaggi, pulled pork, bevande condite con il nettare giallo. Ne abbiamo comprato un barattolo, e per il mese successivo, abbiamo condito con il miele qualsiasi cosa, rendendola più dolce. Decisamente troppo mieloso.

Talvolta le eccellenze possono generare uno spirito identificativo molto elevato per il territorio, nonché possono contribuire alla conservazione di una tradizione.

La lista è stata redatta con lo scopo di andare oltre il turismo del vino; ovviamente molti di questi prodotti sono ideali per essere combinati tra loro o con altri, ovviamente tanti altri cibi e bevande mancano (cioccolata, tartufo, olio…), ma purtroppo, o per fortuna, devo ancora avere l’occasione di provare ulteriori esperienze.

Ciò che accomuna quanto sopra è lo storytelling che questi prodotti – e produttori – hanno sviluppato attorno ai propri beni al fine di valorizzarli.

Questa la differenza tra il mangiare un gelato e mangiare IL gelato, tra bere un caffè ed IL caffè. Indubbiamente quando qualcuno ci racconta qualcosa e condisce di nozioni il nostro vagare ed assaggiare, siamo indotti a focalizzare maggiore attenzione verso l’azione che stiamo compiendo e il degustare situazioni può diventare inavvertitamente un’esperienza, o perché no, un hobby.

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